Renzo Paganin, nato a Camponogara (VE) il 13/02/1949 domiciliato a Mira (VE) Via Naritti n. 8 di professione imprenditore, con la qualifica di Insegnante Tecnico Categoria Maestro, con il grado di Cintura Nera 6° DAN e con la qualifica di Ufficiale di Gara Nazionale di 1° Categoria, ha iniziato a praticare questa disciplina sportiva,
Palestra di VETERNIGO di S.M. di Sala
Al LUNEDI' e GIOVEDI’ dalle ore 18.00 alle ore 20.00 solo per bambini e ragazzi:
- ore 18.00-19.00 corso bambini 5/7 anni
- ore 19.00-20.00 corso ragazzi 9/14 anni
Palestra di CASELLE di S.M. di Sala
Al MARTEDI' e VENERDI’ dalle ore 18.00 alle ore 22.00 per bambini, ragazzi e adulti:
- ore 18.00 alle ore 19.00 per bambini dai 5/8 anni
- ore 19.00 alle ore 20.30 per ragazzi dai 9/15 anni
- ore 20,30 alle ore 22,00 per ragazzi e adulti dai 16 ai 70 anni.
Al MERCOLEDI' dalle ore 20,00 alle ore 22.00 Corsi speciali per autodifesa e per Atleti agonisti.
Nell’ arco di 10 mesi gli atleti fanno 2 esami per il conseguimento del grado e del colore della cintura , mentre per coloro che fanno autodifesa alla fine del corso viene rilasciato un attestato di frequenza al corso M.G.A Metodo Globale Autodifesa.
L’ A.S.D. CENTRO KARATE INTERSTILE di SANTA MARIA di SALA opera nel Comune di Santa Maria di Sala dal 1988
Siamo affiliati alla F.S.N. Federazione Sportiva Nazionale F.I.J.L.K.A.M. Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali Unica Federazione Italiana ad essere riconosciuta dal C.O.N.I. e dalla C.I.O.
Comitato Internazionale Olimpico.
Siamo inoltri affiliati all’ Ente di Promozione” LIBERTAS” settore Karate.
Per ulteriori informazioni rivolgersi al Maestro Renzo Paganin cell. 335 5970876
Gichin Funakoshi (船越義珍), disse: "Non ci sono dispute nel Karate". Prima della seconda guerra mondiale, in Okinawa, il kumite non era parte integrante dell'insegnamento. Shigeru Egami riferisce che, nel 1940, alcuni karateka furono cacciati dal dojo perché usavano combattere facendo a pugni. Tra le caratteristiche Kumite del Karate si nota che i colpi, ad eccezione del Kyokushinkai (e degli stili a contatto pieno da esso derivati), non vengono affondati alla ricerca del knockout (KO) dell'avversario, ma vengono arrestati per ovvi motivi di incolumità. Le tecniche tuttavia devono dimostrare il loro potenziale ed essere eseguite, arrestandole con controllo per non arrecare eccessivi danni. Ciò è possibile grazie ad un adeguato allenamento e ad un opportuno regolamento di gara. Quest'ultimo infatti prevede, in linea di massima, un lieve contatto a livello addominale, nessun contatto con tecniche di braccio al volto e un lievissimo contatto con tecniche di calcio al volto (anche se esistono vari regolamenti e, per esempio, in alcune federazioni e in determinati stili il contatto è consentito). L'eventuale ausilio di protezioni preventive (conchiglia,paradenti, corpetto, paratibia-piede, guantini) e l'adozione di sanzioni adeguate e di opportune norme completano il regolamento nella massima tutela dei praticanti. Negli anni cinquanta, il maestro Mas Oyama creò il Kyokushinkai (Full Contact Karate) e da esso, successivamente, si svilupparono molti altri stili che facevano del contatto pieno il loro punto di forza. Oggi, grazie a questi modi di intendere il karate, si ha la possibilità di combattere in maniera più realistica e funzionale, anche attraverso il KO.
Preparazione fondamentale (Kihon)
Per approfondire, vedi la voce Kihon. |
Il Kihon è un termine che indica le tecniche di allenamento base, di parata o di attacco, su cui si basa il Karate. In pratica, si tratta di esercizi propedeutici all'esecuzione tecnica nel Karate.
Kata o Forme
Per approfondire, vedi la voce Karate Kata. |
Nel Kata, che significa "forma", si racchiudono le tecniche diffuse dalle varie scuole, le principali sono queste: Shito Ryu,Wado Ryu, Shotokan, Shotokai e Goju Ryu. Il Karate ha una vasta gamma di kata che si differenziano nei diversi stili. I kata possono essere visti come delle tecniche marziali prestabilite, per la maggior parte, nelle otto direzioni dello spazio. Il kata non viene considerato come un combattimento simbolico eseguito a vuoto, ma come un combattimento contro uno o più avversari. Il numero dei kata, ma anche i loro nomi e i kata stessi, cambiano in base alla scuola ("stile") che si pratica. Gli elementi fondamentali per eseguire un buon kata sono: la tecnica, kime (la breve contrazione muscolare isometrica eseguita nell'istante della conclusione della tecnica), la potenza (indicata dalla formula P=FxV dove la velocità risulta essere maggiormente incisiva della forza), l'espressività, il ritmo e la sua bellissima storia.
Bunkai kata
Per approfondire, vedi la voce Bunkai. |
Bunkai letteralmente significa "smontare" ed indica lo studio per l'applicazione pratica delle tecniche contenute nei kata. Lo studio di esse permette di estrapolare dai kata efficaci tecniche di difesa, molto spesso proiezioni del JuJitsu e strangolamenti che sono nascoste magari all'interno di una tecnica di pugno o parata. Lo studio dei Bunkai Kata è uno dei più complessi dell'arte poiché richiede una chiave di lettura che si deve dedurre dallo stile del fondatore.
Il karate prevede lo studio approfondito di tecniche di colpo dette "atemi waza", parola derivata dalla contrazione del verbo "ateru-colpire" e "mi-corpo". Si utilizzano pugni, calci (principalmente alle gambe e al tronco), gomitate, ginocchiate e colpi di percussione a mano aperta nelle zone sensibili del corpo umano (femore, articolazioni, nervi, plessi, avambracci, gola, orecchie, genitali, fluttuanti, fegato, reni ecc.) al fine di provocare un trauma anatomico che neutralizzi l'avversario nel modo più veloce ed efficace possibile seguendo la regola del "minimo sforzo, massimo risultato". Da segnalare che nello studio più avanzato dell'arte vengono esaminati anche gli "tsubo" o "punti di pressione" e particolarmente rilevante è il fatto che nel primo testo redatto dal maestro Funakoshi ("Karate-do Kyohan") un intero capitolo fosse dedicato all'anatomia umana a dimostrazione che non solo si deve imparare "come" colpire ma anche "quando" e soprattutto "dove". Tutte queste tecniche sono corredate da un insieme di parate, schivate, spostamenti e scivolate oltre, una volta chiusa la distanza, a proiezioni, leve articolari, strangolamenti che vengono prese in esame nelle situazioni più disparate portando all'estremo lo studio di angoli, fulcri, baricentri e gestione delle energie al fine di sviluppare una maggiore consapevolezza del proprio corpo.